La realtà che percepiamo ha una esistenza oggettiva o è influenzata da chi la osserva?
Nel II secolo D.C il filosofo indiano Nāgārjuna descrive una realtà dove le cose non hanno esistenza in sé ma le cose sono “vuote” nel senso che non hanno realtà autonoma. Le cose esistono in funzione di o dalla prospettiva di qualcosa d’altro. Nel 1927 il giovane Werner Heisenberg presenta una realtà fatta di relazioni, dove la materia diventa meno solida di quanto siamo abituati a pensare e gli oggetti possono essere osservati grazie ad una fitta rete di fenomeni interdipendenti.
“Mentre prima pensavamo che le proprietà di ogni oggetto fossero determinate anche se trascuriamo le interazioni in corso tra questo oggetto e gli altri, la fisica quantistica ci mostra che l’interazione è parte inseparabile dei fenomeni…”
Niels Henrik David Bohr (1885-1962)
L’approccio della meccanica quantistica segna una svolta nell’approccio scientifico alla indagine dei fenomeni. Dalla fisica classica che guarda un mondo fatto di sostanze e in cui i fenomeni possono essere studiati isolatamente dall’osservatore si transita verso un mondo fatto di relazioni.
Una sedia è definita dalla sua funzione, la possibilità degli esseri umani di sedersi. Il colore della sedia nasce dall’incontro delle frequenze della luce riflessa dalla superficie della sedia con i recettori della retina, le frequenze emesse nascono dall’interazione degli atomi della sedia e la luce…. se cerchiamo la sedia in sé indipendentemente dalle sue relazioni con l’esterno non la troviamo.
“Se questo esiste, quello esiste; se questo cessa di esistere anche quello cessa di esistere” (Mahanidana Sutra ), Buddha Shakyamuni (566-485 a.C.)
“Poiché non vi è alcun fenomeno esistente che non sia un sorgere-dipendente, non vi è alcun fenomeno esistente che non sia vuoto”.
Saggezza fondamentale, Nāgārjuna (150-250 d.C)
È la realtà del sorgere dipendente, in altri termini espressa come vacuità. I fenomeni non esistono di per sé, dal loro lato, ma in dipendenza da altro, sono vuoti di una esistenza a sé stante: questa è la visione della realtà.
Sonam Wangchuk racconterà la realtà fenomenica dal punto di vista dei grandi studiosi indiani, mostrandoci un ponte tra la scienza buddhista e la fisica quantistica.
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