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La coscienza al livello fisico e al di là del livello fisico: un confronto tra intelligenza artificiale e scienza della mente Buddhista
10 Ottobre- 18:00.19:30
L’evento intitolato “La coscienza al livello fisico e al di là del livello fisico: un confronto tra intelligenza artificiale e scienza della mente Buddhista” si terrà giovedì 10 ottobre dalle 18.00 alle 19.30 presso il Centro Coworking Magnisi, situato in via Emerico Amari 148, Palermo.
L’incontro vedrà la partecipazione di Ven. Sonam Wangchuk, esperto in scienza buddhista, e di Antonio Chella, Professore di Intelligenza artificiale e robotica all’Università di Palermo, che condivideranno le loro competenze per esplorare le connessioni tra la coscienza e l’intelligenza artificiale.
**L’evento è gratuito ma i posti limitati, si consiglia la prenotazione tramite il link
https://www.eventbrite.it/e/1036997586697?aff=oddtdtcreator
o contattando la segreteria al numero +39 3270383805**
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In meno di 100 anni il progresso scientifico-tecnologico ha semplificato molto la nostra esistenza, pensiamo all’utilizzo del computer e dei telefoni cellulari, e internet che ogni giorno connette le persone in ogni parte del mondo diminuendo le distanze e facilitando le relazioni. Ora molto velocemente si sta sviluppando un ampio ramo della ricerca sull’Intelligenza Artificiale (IA) e già i robot sono di grande aiuto in molte attività. L’avvento di nuove tecnologie è sempre accompagnato da domande circa il nostro futuro, ma l’IA è una tecnologia che ci tocca più da vicino nell’intimità di esseri umani. È possibile che si possa arrivare ad una realtà in cui i robot potranno essere pari agli esseri viventi o addirittura sviluppare qualità superiori a quelle di un essere umano? Spesso arriviamo a concludere che non saranno mai uguali a noi in quanto non sono provvisti di una coscienza.
Ma l’esistenza della coscienza è strettamente collegata alla materia? Sorge da reazioni elettrochimiche che avvengono nel nostro cervello? È possibile che la coscienza sia qualcosa di diverso rispetto alla materia?
Sulla linea di queste domande il prof. Antonio Chella, professore ordinario di Intelligenza Artificiale e Robotica all’Università di Palermo, e Sonam Wangchuk, esperto di programmi ponte fra scienza occidentale e buddhismo apriranno una discussione sull’IA e sulla coscienza come viene descritta dalla psicologia buddhista. Questo incontro ci darà l’opportunità di ascoltare i pareri di due esponenti del mondo scientifico e ci fornirà uno spunto di riflessione su cosa sia la coscienza.
Antonio Chella è professore ordinario di Intelligenza Artificiale e Robotica all’Università di Palermo, e direttore del Laboratorio di Robotica del Dipartimento di Ingegneria. Ha fondato ed è il decano del corso di laurea di Ingegneria Robotica. È stato direttore del Dipartimento di Ingegneria Informatica e del Centro Interdipartimentale di Ingegneria della Conoscenza dell’Università di Palermo. È Honorary Professor in Machine Learning and Optimisation presso la Scuola di Informatica dell’Università di Manchester, Regno Unito. È membro dell’Accademia Nazionale Italiana di Scienze, Lettere e Arti di Palermo, e ha ricevuto la James S. Albus Medal della Società Scientifica BICA (Biologically Inspired Cognitive Architectures) per alti contributi scientifici.
Coordina progetti di ricerca italiani, europei e degli Stati Uniti. È autore di più di 200 pubblicazioni nei settori della robotica e dell’intelligenza artificiale. Le attività di ricerca scientifica del prof. Chella sono state oggetto di articoli e interviste apparse su riviste e quotidiani nazionali e internazionali, tra cui il Corriere della Sera, Repubblica, The Guardian, The New York Times.
Sonam Wangchuk è un monaco tibetano di 47 anni. Giunto in India nel 1993, ha portato avanti il suo percorso di studi buddhisti nel monastero di Sera Je (Tehor Khangtsen). I suoi principali insegnanti sono Ghesce Ghedun Ciophel e Ghesce Lobsang Delek. Nel 2010 ha completato gli studi dei cinque testi principali della tradizione Gelug, e si è poi impegnato negli studi madhyamika secondo le tradizioni Sakya, Nyima, Kagyu, Jonang e Bon.
Successivamente si è dedicato alla stesura di un libro in tibetano (in inglese: Meditation of Madhyamaka and Description of Science). Nel 2013, è stato invitato dall’Università di alti studi tibetani di Sarnath a tenervi lezioni per gli studenti, mentre il Dipartimento della religione tibetana gli ha chiesto di scrivere un testo di base sul Buddhismo, rivolto ai giovani della nuova generazione tibetana. Il ven. Sonam Wangchuk lo ha completato nel 2015, e il libro è stato poi stampato dal Governo tibetano in esilio. Dopo averlo presentato a Sua Santità il Dalai Lama, questi lo ha esortato a comporre un altro testo, basato sul Tantra di Guhyasamaja di Lama Tzong Khapa, libro poi pubblicato nel 2021.
Attualmente, si dedica principalmente all’ideare e condurre programmi di introduzione al Buddhismo per i tibetani delle nuove generazioni.
In accordo alla specifica formazione il ven. Sonam Wangchuk, propone lo studio, la riflessione e la meditazione sul significato di vacuità in collegamento e confronto con aspetti della fisica quantistica e della psicologia occidentale.